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Società e processi immateriali

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Maria Rosaria Del Ciello
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Collaboratrice e ricercatrice rivista “Proteo”

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Il ruolo della risorsa informazione nello sviluppo della new economy

Maria Rosaria Del Ciello

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Come si evince chiaramente dalla tabella 5 altri fattori che possono essere chiamati in causa per spiegare il ritardo italiano sono i bassi livelli di spesa per IT, sia in percentuale del PIL che rispetto ai singoli occupati. Ciò porta fatalmente il nostro Paese a registrare:

• una ridotta informatizzazione della Pubblica Amministrazione rispetto ai partners europei

• una scarsa natalità e vitalità di imprese in settori di attività basati sulle tecnologie

• una ridotta propensione agli investimenti in innovazione

Le forze della liberalizzazione e della globalizzazione stanno determinando sulla scena mondiale fenomeni di portata storica, che minacciano la sopravvivenza delle strutture economiche e sociali più fragili e meno pronte ad adattarsi al nuovo contesto. La soluzione sembra quella di stimolare l’investimento in innovazione, dove questo investimento sembra uno dei fattori fondamentali per far diminuire la disoccupazione.

Tra le innovazioni più eclatanti degli ultimi tempi c’è senza dubbio quella che ha reso possibile il Commercio Elettronico: anche in questo caso il motore principale del fenomeno è stato l’evolversi di Internet che ha accelerato la trasformazione già in atto nel processo generale di raccordo produzione-distribuzione-consumo.

Ma la filosofia a cui fa riferimento il concetto di Commercio elettronico è ancora una volta quella della globalizzazione dei mercati, mediante l’impiego di sistemi elettronici la cui origine deriva dagli studi sviluppati negli anni ’80 presso le organizzazioni di ricerca del Ministero della difesa statunitense [1].

Come può notarsi dalle tabelle 6 e 7, il fenomeno dell’e-commerce (in termini di introiti monetari) sembra aver registrato tassi di incremento via via crescenti, nel corso del tempo, e le previsioni per il futuro sembrano confermare questo trend crescente.

Occorre però fare attenzione a quelli che Roberto Azzano chiama i falsi miti [2] e cioè ai luoghi comuni legati allo sviluppo dell’economia di Internet. Si afferma spesso che “on line è piccolo” intendendo con ciò che le nuove tecnologie favorirebbero le realtà minori a svantaggio delle maggiori. Questa tesi è però discutibile se significa che la fase di introduzione e decollo dei nuovi servizi, tra cui il commercio elettronico, sarà dovuto al ruolo delle piccole imprese. Infatti, come spiega Azzano, costruire portafogli di offerta accettabili o acquisire tecnologie per garantire l’erogazione dei nuovi servizi, implica un insieme di investimenti al di fuori della portata di aziende di piccole dimensioni. Quindi se la soglia di accesso ai nuovi mercati si abbassa, la possibilità di incidere a livello di mercato richiede l’entrata in campo delle grandi società di servizi. Ciò non fa altro che favorire le imprese di grosse dimensioni a danno delle minori, sfatando così la convinzione che un’economia del genere favorirebbe la proliferazione delle piccole realtà imprenditoriali.


[1] Marturano Nicola, “Dall’EDI al commercio elettronico”, in: CNEL, La tecnologia dell’informazione e della comunicazione in Italia. Rapporto 1998 (Forum per la Tecnologia dell’informazione), Milano, 1998.

[2] Azzano, Roberto, “Attenzione ai falsi miti”, L’IMPRESA, n. 6/1998.