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Trasformazioni sociali e diritto

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Arturo Salerni
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Associazione Progetto Diritti; Membro del Comitato Scientifico del Centro Studi Trasformazioni Economico-Sociali (CESTES) - Proteo

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Arturo Salerni


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Rappresentanza sindacale. La legge che non c’è

Arturo Salerni

I percorsi normativi nel pubblico e nel privato

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9. Quadro attuale e prospettive

La situazione attuale si presenta comunque estremamente complicata a seguito del risultato referendario: la spinta al cambiamento rischia di trasformarsi in un regresso. Sappiamo che, con la nota sentenza n. 244 del 1996 - che commentiamo a parte - la Corte Costituzionale ha dichiarato infondata la questione di legittimità costituzionale del nuovo articolo 19 post-referendum e che la parola sul punto è tornata al Parlamento. Però qualche ulteriore riflessione va condotta; innanzitutto bisogna dire che l’ideologismo e la confusione presenti nel fronte di chi voleva un superamento delle regole “ingessate” contenute nello Statuto hanno impedito di definire l’obiettivo più serio e concreto in materia: l’estensione - sia pure con alcuni aggiustamenti - delle regole già dettate nel pubblico impiego (circolari Pomicino e Gaspari) a tutto il mondo del lavoro e l’elezione con criteri proporzionalistici di rappresentanze unitarie di lavoratrici e lavoratori. Occorre cioè pervenire ad un complesso di norme che poggi la verifica della rappresentatività effettiva delle organizzazioni sindacali nei diversi ambiti di contrattazione collettiva (intercategoriale, di categoria, di settore, di azienda) su dati certi relativi alla diffusione territoriale, al numero degli aderenti, al grado di consensi. La battaglia di carattere politico-legislativo deve essere condotta con questi semplici, e razionali, obiettivi, e oggi meno che mai può essere abbandonata, perchè al di là della confusione creata artificiosamente in occasione del referendum una richiesta di nuove regole certe è venuta prepotentemente fuori.

Il passaggio a cui stiamo assistendo, tra la fine del 1997 ed il 1998, è caratterizzato da due momenti: da un lato il varo del cosiddetto decreto Bassanini che detta regole valide soltanto per il pubblico impiego - e che sembra caratterizzato meramente dalla volontà di restringere l’area delle associazioni legittimate a partecipare alla negoziazione sia a livello di comparto che a livello decentrato nonchè di restringere l’area dei soggetti fruitori dei diritti sindacali, e ciò prima di aprire la nuova stagione contrattuale - e dall’altro dalla predisposizione, dopo diversi mesi, di una bozza di proposta di legge da parte dell’On. Gasperoni (P.D.S.), cui la Commissione Lavoro della Camera dei Deputati ha affidato l’incarico di relazionare sulle diverse opzioni presenti. Noi riproduciamo questo testo, sul quale si aprirà nelle prossime settimane la discussione, senza alcun commento: crediamo che a partire dal dibattito sui diversi punti in cui la bozza si articola possa riprendere nuovo - e forse decisivo - slancio una battaglia perchè finalmente si affermino insuperabili principi di democrazia nei posti di lavoro. Altro elemento di discussione - intervenuto proprio negli ultimi giorni - è la proposta governativa in materia, proposta che pubblichiamo anch’essa in forma integrale, e rispetto alla quale sarà necessario uno sforzo critico approfondito.