Le trappole dell’ideologia dominante: come si manipola il senso comune
Alessandra Ciattini
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Nel 1998 il Congresso nordamericano votava una nuova legge
sulla libertà di culto nel mondo ed istituiva l’Ufficio per la libertà
religiosa internazionale, che ha recente pubblicato un’indagine dettagliata
sulle legislazioni dei vari paesi su questa materia . Mi pare abbastanza
evidente come queste vicende si inseriscano nella politica di ingerenza
potenziata dagli Usa dopo il crollo dell’Urss.
Il governo francese ha fatto svolgere indagini su queste
sette di origine nordamericana, che hanno mostrato come si tratti in realtà di
organizzazioni a scopo di lucro, le quali usano inoltre metodi coercitivi per
piegare la volontà dei loro adepti. Per il loro comportamento e per l’evasione
fiscale sono state più volte condannate in Francia. Ciò ha scatenato gli
americani, i quali, attraverso varie organizzazioni in difesa della libertà
religiosa, hanno accusato la Francia di non voler accordare lo status di
religione ad alcuni movimenti di origine statunitense. Questa accusa è
infondata, poiché non tiene conto del fatto che nel 1905 la Francia ha varato
una legge che stabilisce la separazione tra stato e chiesa e che, in base ad
essa, non riconosce nessuna religione.
E’ interessante soffermarsi un momento della storia di
scientology, così come è riportata da Fouchereau. Nel 1993 viene riconosciuta
come religione negli Usa e ciò la esonera dal pagare le tasse. I dirigenti
della setta hanno raggiunto questo obiettivo, facendo pressioni sull’apparato
fiscale, finanziando indagini sulla vita privata dei funzionari, pagando anche
una società specializzata nel lobbying politico. Risulta che alcuni attori
cinematografici, membri di scientology hanno finanziato le campagne elettorali
di Hillary Clinton e di Gore. Inoltre, sembra che scientology sia legata a moon,
un’altra setta famosa, la quale è proprietaria del giornale conservatore
Washington Times. Questo gruppo, creando recentemente il caso Milingo, ha
suscitato notevoli preoccupazioni alla Chiesa cattolica, perché ha gettato
discredito su uno dei suoi membri e ciò avrebbe anche potuto provocare
scissioni all’interno della Chiesa stessa. Attorno a queste due sette
(scientology e moon), cui si sono aggiunte altre, si sono aggregati vari gruppi
integralisti e fondamentalisti, protestanti e cattolici, ultraconservatori ed
antiabortisti, che stanno operando in vari paesi del mondo.
La presidentessa dell’Istituto per la religione e la
democrazia, altra creatura americana, ha recentemente dichiarato: <<la
Francia rappresenta un modello per le altre democrazie europee. Deve
assolutamente abbandonare la sua politica anti-religiosa e garantire nuovamente
la libertà di culto... Oggi lottiamo in favore della libertà religiosa per lo
stesso motivo per cui ieri abbiamo lottato contro il comunismo. Una società
umana non può vivere nella menzogna. L’ateismo e il comunismo non generano
altro>>.
Secondo Fouchereau questa campagna ideologica ha l’obiettivo
di imporre al mondo i valori americani, in questo senso è uno strumento della
mondializzazione capitalistica. L’Istituto per la democrazia e la religione ha
affermato: la mondializzazione e la globalizzazione dei mercati sono missioni
ispirate dalla Bibbia agli Stati Uniti. Uno dei punti importanti di questo
progetto è rappresentato dall’universalizzazione delle norme giuridiche, che
costituiranno la base di tribunali internazionali, ovviamente gestiti dal più
forte.
Queste sette di origine statunitense si trovano unite nel
combattere il cararattere laico dello stato, e tentano di accaparrarsi una serie
di funzioni da esso in parte controllate (in vari modi a seconda dei paesi),
come l’attività educativa ed informativa. In questo modo, sperano di
sviluppare forme sempre più capillari e penetranti di reclutamento dei loro
seguaci.
E’ interessante notare che il fondamentalismo nasce come
movimento protestante statunitense negli anni Venti. Esso comprende un gruppo di
chiese conservatrici, che ribadiscono la verità letterale della Bibbia, la
considerano ispirata da Dio e le attribuiscono piena autorità sulla fede e sul
comportamento. Il fondamentalismo nasce naturalmente in opposizione al
protestantesimo liberale e modernista, che si richiama invece al criticismo
biblico.
Per contrastare l’aggressivo espansionismo ideologico
statunitense e per riconquistare il Terzo Mondo, il Papa si è schierato
apertamente, in più occasioni, contro il capitalismo selvaggio (ma nei paesi
excolonie lo è sempre stato ed ora, non più frenato dalla presenza dell’Urss,
si mostra tale anche nei paesi sviluppati); per ostacolare tale espansionismo in
Europa egli chiede che il cristianesimo sia considerato il fondamento dell’Unione
europea, quasi prefigurando il ritorno a una sorta di Sacro Romano Impero.
7. Un esempio di analisi psico-sociologica “Stelle su
misura” di T. W. Adorno
Analizzando questo breve scritto di Adorno (1985) vorrei
illustrare alcune caratteristiche dell’atteggiamento religioso, indicate in
precedenza. In questo scritto lo studioso tedesco analizza la rubrica
astrologica del Los Angeles Times pubblicata tra il 1952 e il 1953, e cerca di
portare avanti una ricerca psico-sociale, avvalendosi della sua esperienza
psicoanalitica. Egli si propone di studiare (1985: 10) quella <<zona
crepuscolare tra la ragione e le pulsioni inconsce>>, tra irrazionalità e
pseudorazionalità, che caratterizza il comportamento di molti individui. Questi
ultimi, cercando di realizzare in tutti i modi i propri interessi personali, non
si rendono conto che in molti casi finiscono con l’agire contro loro stessi,
col non vedere le conseguenze disastrose delle loro azioni apparentemente
orientate razionalmente al perseguimento dei propri obiettivi. In questa
situazione razionalità e irrazionalità si incontrano, la prima si volge
pericolosamente nell’altra. Secondo Adorno lo stesso può dirsi della
Realpolitik, nella quale molto spesso si manifesta l’atteggiamento paranoico
di tutta una nazione, nella disperata ricerca del proprio vantaggio ai danni
degli altri, che può invece tramutarsi in un danno a sé medesima.
Un altro concetto importante utilizzato da Adorno è quello
di inconscio, che però - a suo parere - nei processi relativi alle
comunicazioni di massa, di cui fa parte l’astrologia, non deve essere
considerato in senso freudiano. Nello studio dei fenomeni sociali l’inconscio
deve essere inteso come quello strato, di cui non si è pienamente consapevoli,
ma che non è represso in senso psicoanalitico (cioè non è legato ad un senso
di colpa). In questo strato (forse preconscio) vengono accumulate tutte quelle
credenze e quelle convinzioni, che accettiamo senza riflettere, senza
criticarle. Questo modo di acquisizione delle credenze spiega anche il loro
carattere astratto e fasullo e quell’atteggiamento di scetticismo, di
incredulità con cui sono assai spesso manifestate (non è vero, ma ci credo, si
dice comunemente).
La rubrica astrologica, studiata da Adorno, è caratterizzata
da una forte contraddizione: da un lato elargisce ai suoi lettori consigli di
piatto buon senso, dettati da una psicologia popolare (siate rispettosi con i
capi, risolvete i contrasti in famiglia etc.), dall’altro tali consigli sono
formulati da un esperto, investito senza alcuna giustificazione di una
straordinaria autorità. Ma tale contraddizione non recepita dai seguaci dell’astrologia.
Del resto, l’incapacità di cogliere le contraddizioni può esser considerato
un altro tratto del pensiero acritico o religioso.
I lettori degli oroscopi sono individui con un forte senso di
inferiorità, di dipendenza incapaci di decidere da soli; per questa ragione si
rivolgono all’astrologo, che indica loro il comportamento più adatto in
sintonia con i ritmi dell’universo. Adorno ritiene che essi siano in massima
parte donne di mezza età, o lavoratori dipendenti appartanenti alla piccola
borghesia, speranzosi di fare successo e di essere gratificati dai loro
superiori.
I consigli dati dall’astrologo costituiscono sempre un
invito a sottomettersi al capo, a cercare di capire come egli ci possa
apprezzare, a dedicare prima il proprio tempo al lavoro e poi al piacere. In
questo senso sono implicitamente un invito al conformismo, ad adattarsi alla
vita sociale, anche se non manca il richiamo contraddittorio all’individualismo
(sono sottolineate le speciali qualità del lettore).
Per mantenere il suo dominio l’astrologo fa anche blande
minacce: se non si seguirà il suo consiglio, potrà prodursi un evento
negativo, perché avremo violato i ritmi stellari. Ciò aumenta l’ansia dell’individuo
dipendente e produce frustrazione, perché egli intuisce di non essere in grado
di valutare la situazione reale e di non essere in possesso del senso di
responsabilità per agire in base alle proprie decisioni. Proprio perché gli
oroscopi non svolgono una funzione liberatrice, impediscono all’individuo di
combattere il proprio senso di inferiorità, rafforzano il senso di fatalità,
paralizzano la volontà di cambiare e spostano problemi sociali, che provocano
insoddisfazione (un lavoro alienante), sul piano puramente privato. In questo
modo l’astrologia occulta l’angoscia, che potrebbe spingere l’individuo al
cambiamento, e favorisce l’adattamento all’ordine sociale vigente. In questo
senso l’astrologia - come per Adorno l’industria culturale in genere (il
cinema, la televisione etc.) - è un forte strumento di controllo sociale e di
conformismo. D’altra parte, costituisce anche una sorta di gratificazione
sostitutiva, in quanto l’oroscopo è indirizzato all’ideale dell’Io, che
è una persona importante per l’astrologo, anche se ha ancora non ha raggiunto
il pieno successo (è metaforicamente un vicepresidente). Inoltre, come
industria culturale fa sognare, l’astrologia ci fa credere che alcuni nostri
desideri saranno realizzati.
Questa analisi illustra il concetto da cui siamo partiti: la
ricerca del proprio vantaggio (rivolgersi all’astrologia) finisce col produrre
il nostro stesso svantaggio (la permanenza in uno stato di dipendenza e la
rinuncia a tutto ciò che ci aiuterebbe a cambiare la situazione insoddisfacente
in cui viviamo).
Un altro aspetto importante messo in evidenza da Adorno è la
totale mancanza di giustificazione del ruolo giocato dalle stelle sulla nostra
vita. Appare qui l’inferential gap, di cui abbiamo parlato a proposito del
sapere non argomentato, non dimostrato. L’accostamento tra vita umana e stelle
appare da questo punto di vista del tutto irrazionale. Appare razionale se
seguiamo Adorno e interpretiamo l’ordine cosmico come metafora dell’ordine
sociale, che nella situazione di semicultura dei seguaci dell’astrologia è
qualcosa di misterioso, opaco, imperscrutabile. Esso tuttavia fa sentire sugli
individui la sua minaccia sovrastante, e da questo chi ricorre agli oroscopi
vuole difendersi per cercare di conoscere come si manifesterà e come evitare i
suoi esiti più preoccupanti. Adorno (1985: 15) definisce questo tipo di
credenza “soprannaturalismo naturalista”.
L’ordine cosmico proprio per il suo potere metafisico è la
metafora dell’autoritarismo, inerente all’ordine sociale moderno;
autoritarismo che sviluppa negli individui la sensazione di essere perseguitati,
oltre alll’idea che un oscuro pericolo li attende. Ciò - come avviene secondo
Adorno in tutte le fasi di declino sociale e di incertezza - favorisce lo
sviluppo di tendenze paranoidi, che abbiamo visto già caratterizzare
psicologicamente chi vive nella società capitalistica avanzata.
Infine, un’ultima osservazione. Abbiamo nell’astrologia
la naturalizzazione o entificazione delle condizioni sociali di vita. Esse sono
concepite come un dato da accettare e sono ritenute modificabili solo se si
conosce l’influenza che su di esse esercitano le stelle. Non si comprende che
sono il frutto di una certa organizzazione sociale e di una certa storia.
8. Strutturazione delle classi sociali e sistemi di
credenze scientifiche e religiose nella società capitalistica avanzata
La conclusione di questa breve analisi sta in due
considerazioni: 1) non solo la religiosità non è assente dalla società
capitalistica avanzata, essa è generata da quest’ultima, perché pone gli
uomini in una condizione alienante (intesa in modi diversi), contro cui spesso
protestanto in termini religiosi; 2) inoltre, essa ha bisogno per riprodursi dei
sentimenti di solidarietà suscitati dalla religione e negati dai meccanismi
capitalistici (prendi il massimo, dando il meno possibile).
Questi due punti possono costituire due importanti cause
della presenza della religiosità nel mondo moderno. A queste due cause o
ragioni dobbiamo - a mio parere - aggiungerne altre due, tra loro collegate.
In primo luogo, la strutturazione di classe che genera
sistemi di credenze diversi, uno proprio delle élites culturali (che però non
sono mai esenti dal senso comune diffuso nella loro società), uno proprio delle
classi popolari. Questi sistemi sono in relazione reciproca, e generalmente l’ideologia
delle masse deriva per transculturazione dall’ideologia delle classi
dominanti, anche se manca di rigore e sistematicità (è un sistema disgregato
ed eterogeneo - diceva Gramsci - per questo non è destinato ad essere
egemonico).
Proprio per la strutturazione di classe le masse sono
distanti dai massimi vertici del pensiero scientifico e filosofico, ed
utilizzano sistemi religiosi per interpretare e per dare significato al mondo. D’altra
parte il ricorso alle pratiche scientifiche (come la medicina, la fisica etc,)
in molti casi non richiede nessuna preparazione specifica, né tanto meno la
conoscenza del significato e delle caratteristiche fondamentali del pensiero
scientifico, il quale oggi - non a caso - è spesso riduttivamente identificato
con la tecnologia. In questo senso, si potrebbe dire, che quando premiamo un
interruttore della luce, ci aspettiamo che essa si accenda, così come un
selvaggio si aspettava che il suo rito desse certi risultati; cioè senza sapere
cosa sta avvenendo nello strumento che stiamo usando. Certo, il ricorso alla
pratiche scientifiche - quando non conosciamo i loro presupposti e non lo
dominiamo a fondo - richiede la fiducia in esse e nella loro validità; fiducia
che potrebbe essere in qualche modo analoga alla fede religiosa.
La presenza di più sistemi di credenze (scientifiche e
religiose) nella mente degli individui è dunque legata alla complessità della
società capitalistica avanzata, ma - a certi livelli intellettuali - è anche
dovuta alla diffusa incapacità di guardarla nel suo insieme utilizzando sistemi
ideologici, che non siano religiosi. Quest’ultimo aspetto non si presenta solo
in quei gruppi intellettualmente poco sviluppati, ma anche tra chi ha raggiunto
livelli intellettuali relativamente alti, quando non si guarda alla società
capitalistica adottando un punto di vista critico. Mi pare oggi abbastanza
evidente che il livello educativo medio è di per sé insufficiente per operare
nella complessa società moderna, che si avvale di tecniche e di teorie
scientifiche sempre più raffinate.
In secondo luogo, la grande specializzazione del pensiero
scientifico e filosofico impedisce che un singolo individuo sia in grado di
dominare le diverse branche del sapere, di coglierne le differenze e i
collegamenti. L’ampliarsi e il frazionamento del sapere fa sentire l’uomo
smarrito e fa sì che si senta dominato proprio dagli strumenti che egli stesso
ha creato.
D’altra parte, il pensiero scientifico e filosofico, pur
nel loro rilevante sviluppo e nella loro raffinatezza, non sono stati in grado o
meglio non hanno potuto costruire una concezione unitaria del mondo, che potesse
costituire il senso comune dell’uomo moderno e che, quindi, fosse adeguata ai
livelli di conoscenza raggiunti.
Nella mia opinione tutto ciò spiega il significato
soprattutto semantico della religiosità oggi e la sua funzione socio-politica
implicita, in quanto elemento strutturante la coscienza sociale. Non credo,
tuttavia, che in una società frammentata e conflittuale come l’attuale sia
possibile costruire una nuova Weltanschauung, che dovrebbe essere il prodotto di
un’adeguata opera critica di semplificazione e di riadattamento dei risultati
della ricerca scientifica e filosofica in grado di essere recipita e trasformata
in atteggiamento verso la vita quotidiana adottato dalle grandi masse. Era
questo l’obiettivo di Engels e di Gramsci, ed non credo dobbiamo abbandonarlo,
pur mantenendo un atteggiamento di rispetto verso quelle credenze e quei valori,
che gli uomini hanno costruito nel corso della loro esperienza storica.
Tuttavia, non possiamo certo sostenere che tali credenze e valori oggi siano in
grado di orientare un’azione innovatrice consapevole nel complesso mondo
attuale.