La condizione dei migranti nel Mezzogiorno e l’attività dello Sportello Immigrati della Rdb/CUB

AMADOU NGOM

La Puglia è una terra di immigrazione giovane. Si è passati da essere quasi unicamente luogo di transito negli anni ‘90 a divenire luogo di accoglienza, con tutte le problematiche connesse e conseguenti alla sedentarizzazione delle comunità di migranti. Il flusso migratorio si è riversato sul territorio pugliese con una rapida accelerazione negli ultimi anni. Possiamo distinguere due tipologie principali di immigrazione: una di rifugiati e richiedenti asilo appartenenti a varie etnie (eritrei, somali, sudanesi, etiopi, Rom); una di lavoratori occupati in vari settori (braccianti agricoli, badanti, lavoratori autonomi, ambulanti). Le amministrazioni locali si sono fatte cogliere completamente impreparate, operando una politica di emergenza dettata dalla mancanza di sensibilità e prospettiva, rivelando incapacità di pianificazione e gestione dell’accoglienza in risposta alle reali esigenze e necessità delle comunità immigrate. Alle falle della politica istituzionale hanno tentato di porre riparo l’associazionismo diffuso, il volontariato e i sindacati concertativi che pur se a loro modo presenti sul territorio hanno mostrato i loro limiti in una visione assistenzialista del complesso patrimonio umano rappresentato dagli immigrati. L’assistenzialismo ha posto un freno al percorso di autorganizzazione e protagonismo dei soggetti immigrati, osteggiando le possibilità degli stessi di emergere e valorizzare le proprie competenze. In Puglia i lavoratori immigrati vanno a costituire la larga schiera dei disoccupati, o dei tanti che lavorano in nero o hanno un lavoro precario e insicuro. Lo Sportello Immigrati delle Rdb/Cub è nato proprio per combattere la precarietà del lavoro, le leggi razziste e discriminatorie, la politica assitenzialista svolta dalle associazioni e dai sindacati concertativi. In questi ultimi anni il lavoro dello Sportello è stato importante per orientare e accompagnare le comunità immigrate nelle dinamiche di autorganizzazione e di protagonismo diretto. L’obiettivo è stato far emergere la partecipazione effettiva di questi nuovi cittadini nei vari livelli della società, scegliendo modalità e schemi che gli sono propri. In “contro tendenza” rispetto ad istituzioni e di molte associazioni abbiamo voluto sostenere la soggettività degli immigrati. Nella consulta cittadina di Bari, gli immigrati sono all’avanguardia delle decisioni sulle politiche migratorie. Abbiamo avviato il percorso di autodeterminazione delle donne nigeriane partendo dall’insegnamento della lingua italiana e dall’individuazione di microprogetti per trovare un’alternativa alla strada. Attualmente stiamo riscontrando alcuni problemi riguardo alla precarietà del lavoro nei settori della collaborazione domestica; sta arrivando una nuova forza lavoro dai paesi balcanici e dall’ex Unione Sovietica, questi lavoratori si accontentano di vitto, alloggio e di un misero stipendio, rinunciando al formale contratto o all’assicurazione. Questa situazione si riversa su quegli immigrati che hanno oggettivo bisogno di un contratto per poter rinnovare il loro permesso di soggiorno, e rimanere in Italia; ne consegue, inoltre, una proliferazione di ricatti e un incremento della perdita di diritti nei luoghi di lavoro. In agricoltura gli immigrati sono quasi schiavizzati e ricattati perchè i contratti, in questo settore, sono a breve termine e non permettono loro di poter avere dei permessi a lunga durata. Il lavoro autonomo doveva rappresentare una possibile speranza per liberarsi dai ricatti e dal vincolo del contratto di soggiorno, ma anche lì, vi è l’ostacolo rappresentato dall’insufficienza dei posti-bancarella nei mercati, e di frequente i vigili operano delle retate con sequestro di merci... le conseguenze per i ragazzi sono intuibili! Quanto al rilascio della licenza di vendita, si è aggiunta la nuova legge regionale che ha posto ulteriori vincoli, non permettendo a tutti di usufruire della possibilità di svolgere un lavoro autonomo e dignitoso. Negli ultimi mesi è nata nella nostra sede una rete di avvocati anti-razzisti che si sta occupando della tutela e dell’assistenza legale degli immigrati, rilevando sempre più frequenti abusi da parte della Questura, ed evitando, pertanto, ingiuste espulsioni e revoche dei permessi di soggiorno. Per arrivare a risolvere le problematiche derivate dalle politiche di globalizzazione del lavoro e per migliorare le condizioni di vita, è necessario organizzare le comunità per fronteggiare il mondo neo-liberista globalizzato.....

note

* Rdb/CUB, sportello immigrati Bari.