Rubrica
Trasformazioni sociali e diritto

Copyright - Gli articoli si possono diffondere liberamente citandone la fonte e inserendo un link all'articolo

Autore/i

Argomenti correlati

Nella stessa rubrica

CAMERA DEI DEPUTATI, PROPOSTA DI LEGGE N. 3831

APPELLO PER UNA RAPIDA APPROVAZIONE DELLA LEGGE

Rappresentanza sindacale. La legge che non c’è
Arturo Salerni

 

Proposte di legge(in tutti i numeri di Proteo)


Home
Autori
Rubriche
Parole chiave

 

 

 

APPELLO PER UNA RAPIDA APPROVAZIONE DELLA LEGGE

Formato per la stampa
Stampa

Riteniamo necessario ed urgente un intervento legislativo in materia di rappresentanza e diritti sindacali. La situazione normativa attuale non prevede, nell’ individuazione dei criteri di misurazione della rappresentatività sindacale, nessun riferimento alla capacità effettiva di consenso ed aggregazione delle diverse organizzazioni. Possono infatti costituire rappresentanze aziendali (e per questa via accedere all’ effettivo godimento dei diritti sindacali) solo le associazioni che abbiano sottoscritto un contratto collettivo di lavoro. Si tratta oggi - come sostenuto dalla sentenza della Corte Costituzionale n. 30 del 1990 - “di dettare nuove regole idonee ad inverare [...] i principi di libertà e di pluralismo sindacali”, prevedendo strumenti di verifica della effettiva rappresentatività delle diverse sigle e la possibilità che le misure di sostegno siano attribuite ad associazioni “che attraverso una concreta, genuina ed incisiva azione sindacale pervengano a significativi livelli di reale consenso”. Anche nella recente sentenza n. 244/1996, la Corte Costituzionale ha sostenuto che - attraverso un intervento legislativo - è proponibile “l’ indicatore collegato al numero di voti ottenuti in elezioni a suffragio universale indette nelle unità produttive” ed esso “presuppone l’ introduzione di una normativa che preveda elezioni aperte a tutti i sindacati (senza i limiti previsti dall’ accordo interconfederale 20 dicembre 1993 sulla costituzione delle rappresentanze sindacali unitarie), e inoltre fissi una soglia di voti il cui superamento conferisce al sindacato la qualità rappresentativa”. Il criterio della sottoscrizione del contratto non può essere di per sè criterio pienamente idoneo a giustificare la disciplina differenziata in favore del sindacato che in concreto non raccoglie il consenso dei lavoratori, rispetto al sindacato che non abbia sottoscritto il contratto applicato nell’ unità produttiva ma che abbia l’ adesione di una quota significativa di dipendenti. E peraltro tale criterio può introdurre nella dialettica sindacale una notevole interferenza da parte del datore di lavoro, il quale potrebbe scegliere con chi negoziare in sede aziendale e per questa via determinare di accordare tutele e benefici a una sigla sindacale piuttosto che ad un’ altra. Riteniamo sia giunto il momento di superare una situazione normativa confusa e pericolosa determinando un’ ampia aggregazione di forze che - rilanciando le esigenze di cambiamento e di partecipazione espresse nella consultazione referendaria del giugno 1995 - abbia a cuore lo sviluppo della democrazia nei posti di lavoro ed il riconoscimento di un effettivo pluralismo sindacale. Auspichiamo l’ approvazione di una legge che preveda una reale possibilità di azione sindacale per tutte le associazioni dei lavoratori, la misurazione della effettiva rappresentatività delle diverse aggregazioni collegando al consenso raggiunto l’ entità del godimento dei diritti sindacali, strutture unitarie di rappresentanza elette periodicamente su base proporzionale e dotate di poteri di contrattazione, la approvazione da parte dei lavoratori interessati degli accordi raggiunti quale condizione per il raggiungimento di una validità erga omnes degli stessi.

Hanno aderito all’appello: Prof. Giuseppe Ugo Rescigno, Prof. Giovanni Ferrara, Dott. Giuseppe Bronzini, Franco Russo, On. Giorgio Gardiol, On. Paolo Cento, Avv. Arturo Salerni, Avv. Maria Rosaria Damizia, Avv. Aldo Ritacco, Avv. Mario Angelelli, Avv. Gemma Sasso, Avv. Francesca De Liberato, Avv. Silvia Narducci, Avv. Maria Antonietta Viteritti, Sen. Giovanni Russo Spena, Sergio Garavini, Tommaso Furfaro, Antonia Sani, Prof. Antonio Cervati, Dott. Domenico Gallo, Sandro De Toni, Dott. Sergio Mattone, Dott. Fabrizio Amato, Dott. Renato Greco, Avv. Mario Fezzi, Avv. Riccardo Faranda, Associazione Progetto Diritti, Centro Studi Trasformazioni Economico Sociali (CESTES), rivista PROTEO.