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TESTI E CONTESTI

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Rémy Herrera
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per Proteo (12)

Prof. al CNRS, France. Rapporto per la Commissione dei Diritti dell’Uomo dell’O.N.U., Ginevra e inviato dall’Autore a PROTEO per la pubblicazione in italiano, gennaio 2004

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Critica dell’Economia Applicata e il percorso del socialismo del XXI secolo

Rémy Herrera

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Il Trattato di Economia Applicata - Analisi Critica della Mondializzazione Capitalista, scritto dal professor Luciano Vasapollo dell’Università La Sapienza di Roma, in fruttuosa collaborazione coi professori Joaquin Arriola dell’università dei Paesi Baschi (Spagna), Esteban Morales e Hugo Pons dell’università de L’Avana (Cuba) ed Efrain Echevarria dell’università di Pinar del Rio (Cuba), e pubblicato dalla Jaca Book di Milano, è un eccellente lavoro. Il libro è principalmente un manuale universitario di economia generale, compagno ideale di insegnanti e studenti di grado superiore. Ma anche molto di più di un manuale. Questo libro, raro, è un contributo dei più significativi allo sforzo collettivo dei ricercatori impegnati ad osservare analiticamente il mondo non solo ai tempi nostri, ma anche a trasformarlo praticamente, in una società migliore. A questo titolo, le qualità di questo lavoro sono preziose, e del tutto eccezionali. L’imponente opera di Luciano Vasapollo proposta ai lettori rappresenta, in realtà, l’ambizione enciclopedica di offrir loro un panorama completo della disciplina, notevolmente ben pensata e costruita, in funzione di fornire le esigenze scientifiche richieste agli specialisti di ogni particolare campo. L’Autore apre con una riflessione di natura epistemologica sull’economia, preliminare indispensabile per afferrare le implicazioni decisive circa il suo posizionamento in quanto scienza sociale ed umana - e non naturale o fisica, come il mainstream neoclassico la vorrebbe. Le basi del Trattato di Economia Applicata, al tempo stesso concettuali e metodologiche, combinando teoria e storia del capitalismo attuale, sono poste al primo capitolo. L’analisi è ricollocata nella prospettiva della storia dei fatti e delle idee, risalendo fino al socialisti utopici. Il riferimento fondamentale dell’autore, come dei suoi cofirmatari, è il marxismo, ed anche la teoria marxiana stessa: la sua visione dell’origine del valore, i suoi concetti chiave ed anche il suo metodo dialettico. Il passaggio alla macro-economia contemporanea si fa, con pertinenza, con una presentazione critica degli strumenti della contabilità nazionale. L’autore viene allora a formulare delle proposte teoriche originali ed utili per costruire una macro-economia alternativa, dal punto di vista dell’eterodossia radicale. La dinamicità della discussione opera con una reinterpretazione della teoria della crescita, poggiata su una critica radicale dei modelli tradizionali, che siano keynesiani o neoclassici. La modernità delle dimostrazioni si orienta, particolarmente, sull’integrazione del progresso tecnico o di fattori qualitativi della crescita, e nell’analisi del modello neoliberista attuale. Brillante è anche lo sforzo di articolazione dello studio della crescita sulle grandi problematiche dello sviluppo, in particolare quando si spinge nella critica allo sviluppismo. I fondamenti micro-economici di questa nuova macro-economia sono ricercati, dopo un attacco frontale all’individualismo metodologico, al paradigma neoclassico ed ai suoi indicatori di misura della redditività, in una riflessione approfondita sulla definizione di criteri alternativi di gestione delle imprese e delle finanze pubbliche. Sono valutate poi le loro implicazioni in termini di politica economica, più specificamente durante il periodo di transizione al socialismo, così come del ruolo dello stato nei rapporti sociali socialisti. I temi della regolazione e, soprattutto, della pianificazione del sistema economico sono affrontati nel contesto delle resistenze attuali alla mondializzazione e alla finanziarizzazione dell’economia. Sono presentati così i grandi principi della pianificazione - ivi compresi quelli, più agili - applicati ai paesi del centro del sistema mondiale capitalista, come l’Italia e le loro singolarità nel caso di economie socialiste contemporanee. L’analisi di queste ultime è illustrata precisamente dall’esempio di Cuba che si trova essere il paese che registra non solo i migliori indicatori sociali di tutta l’America Latina e Caraibica (salute, educazione...), ma anche i tassi di crescita della produzione più veloci dell’ultimo decennio (ed ancora durante il 2006, davanti alla Repubblica Bolivariana del Venezuela). Si comprende in queste condizioni che l’economia cubana ha potuto ben condurre il suo “recupero” dopo il cedimento dalle relazioni col blocco sovietico all’inizio degli anni 1990 e l’inizio del periodo speciale, come anche la sua “dedollarizzazione”, in primo luogo grazie alla pianificazione della sua economia ed al rifiuto di tornare al capitalismo, anche se la penetrazione dei meccanismi di mercato è innegabile, ma finora efficacemente controllata dal governo rivoluzionario e sistematicamente collocata al servizio del popolo. Luciano Vasapollo ha dunque ragione di pensare che le lezioni sono da trarre da questa esperienza, anche se Cuba non è mai presentata al mondo come un “modello” da seguire. Lo sviluppo dell’argomentazione prosegue, di nuovo nell’elemento della teoria, con una critica delle tesi dominanti, siano esse classiche e neoclassiche (vantaggi comparativi), in materia di commercio internazionale e di struttura ortodossa della bilancia dei pagamenti. Questa critica, radicale e pertinente, è condotta a partire da una riconsiderazione del concetto e dei meccanismi dell’imperialismo, il vero nome della mondializzazione. Al primo posto quello degli Stati Uniti, l’egemonia del sistema mondiale capitalista, ma ancora quello dell’Europa, imperialismo subordinato o sotto-imperialismo, ma sempre molto attivo. L’accento è messo sulla caratteristica maggiore del neoliberismo attuale, specialmente la sua militarizzazione e la logica di guerre preventive e di minacce di guerre contro i popoli del Sud che aspirano alla sovranità nazionale o regionale, al progresso sociale ed alla democratizzazione delle società. L’ottica proposta risale alle origini, al capitalismo monopolista, e arriva, attraverso un’analisi dei cicli economici, fino alla crisi strutturale attuale del sistema, al tempo della terza rivoluzione tecnico-scientifica e della nuova divisione capitalista del lavoro che promuove. L’autore dimostra qui, con brio, il posto centrale che continua ad occupare il marxismo nella mobilitazione delle resistenze e nella costruzione delle alternative. È un libro di qualità, nella lotta tra teoria e pratica, che riattualizza il marxismo e discute del socialismo del XXI° secolo di cui tanto si disputa tra di noi. Grazie a Luciano Vasapollo, al suo collaboratore spagnolo ed a quelli cubani, per averlo scritto e grazie alla Jaca Book per aver avuto il coraggio e l’intelligenza di pubblicarlo!

CNRS, Università di Parigi I Panthéon-Sorbonne, Francia