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ANALISI-INCHIESTA: PER UNA ECONOMIA PIANIFICATA A COMPATIBILITA’ ECO-SOCIALE

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GILBERTO JAVIER CABRERA TRIMINO
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Educazione ambientale sindacale per lo sviluppo sostenibile
GILBERTO JAVIER CABRERA TRIMINO

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Educazione ambientale sindacale per lo sviluppo sostenibile

GILBERTO JAVIER CABRERA TRIMINO

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“Un’importante specie biologica si trova in pericolo di estinzione a causa della rapida e progressiva fine delle sue condizioni naturali: l’uomo”. (Discorso di Fidel Castro nella Conferenza delle Nazioni Unite Río de Janeiro, Giugno 1992)

Premessa Cuba ha come fondamento etico il concetto per cui la cultura è un bene patrimoniale, una componente dell’ambiente, un attributo della patria, quindi la sua protezione e il suo controllo sono diritti sovrani del popolo cubano. Per questo il Sindacato ha un ruolo di straordinaria importanza che deve contribuire a garantire, attraverso il suo lavoro, un movimento operaio altamente coinvolto nella missione ambientale rivoluzionaria, così come il proprio miglioramento continuo e sistematico. Inoltre, sviluppa e promuove la prospettiva ambientale potenziando la scienza, la cultura e l’innovazione tecologica, come risposta alle necessità di sviluppo sostenibile della società e in corrispondenza alle priorità e ai Programmi della Rivoluzione. È importante ricordare che la cultura ambientale è una premessa per lo sviluppo sostenibile cubano, attraverso il quale si può raggiungere l’armonia e l’equilibrio nella relazione uomo-natura. Per contribuire al meglio il Sindacato deve continuare l’opera di perfezionamento della crescita ambientale per potenziare il proprio lavoro, appunto ambientale, nel compimento del suo dovere sociale (vedere Cabrera, 2006).

1. Sindacato e cultura ambientale Questo implica il rafforzamento della cultura ambientale sindacale per contribuire allo sviluppo di un comportamento ambientale responsabile, all’interno del movimento operaio cubano, per il quale è stato indispensabile sviluppare un processo di informazione, divulgazione, abilitazione ed educazione ambientale, in tutte le attività. Tale visione ha permesso di potenziare la cultura ambientale facendola diventare parte della cultura generale e integrale della popolazione cubana, contribuendo a raggiungere un’adeguata integrazione della dimensione ambientale nelle ricerche scientifiche, come elemento fondamentale per il forte movimento di innovazione e razionalizzazione. In conseguenza a quanto detto precedentemente, non solo a Cuba, ma in tutto il mondo è vissuta come un’urgenza il fatto che il Sindacato debba continuare a prepararsi in modo integrale, ampliando le proprie conoscenze nel campo della cultura ambientale, per rafforzare lo sviluppo della gestione di questo sapere attraverso una politica scientifica diretta a realizzare delle ricerche in relazione al perfezionamento del lavoro, avendo sempre come punto centrale lo sviluppo sostenibile socialista; un altro aspetto importante è la formazione di valori che portino a questa condizione. È possibile solo grazie alle ricerche scientifiche multidisciplinari che includano valutazioni economiche, ambientali, sociali e politiche ecointerdipendenti in tutte le sfere di attuazione sindacale. Allo stesso tempo si deve prospettare l’urgenza e la necessità per cui tutto il movimento sindacale debba tenere un ruolo più attivo nel rendere prioritario, come elemento essenziale della lotta per l’uguaglianza e lo sviluppo umano sostenibile, il progetto e l’esecuzione delle azioni educativo-ambientali dirette a garantire risultati nella preparazione dell’applicazione integrale della dimensione ambientale, nell’attuale integrazione delle scienze sociali, che devono sistematizzare i legami di cooperazione nei temi più importanti del paese. Questo ci ha permesso di raggiungere livelli qualitativamente superiori a proposito della formazione integrale dei lavoratori nei diversi sistemi di avanzamento sindacale regolare, avendo come priorità la formazione di valori, un’adeguata cultura umanistica, ambientale, ed infine un elevato dominio dei modi di attuazione professionale. Nonostante i successi che Cuba ha ottenuto, rimane ancora molto da fare per perfezionare il lavoro, affinché l’Ecologia Politica diventi una priorità della cultura ambientale sindacale, potenziandola come parte delle attività dell’educazione ambientale sindacale. Questo implica la valorizzazione della sfida nel dare risposte ambientali adeguate, in funzione del rafforzamento del modello di abilitazione sindacale cubano. Tutto ciò ci permette di utilizzare le offerte settoriali, territoriali e multisettoriali di studi ambientali nei differenti sindacati, nello stesso modo in cui la multivarietà delle forme di coinvolgimento sindacale viene utilizzato a Cuba per dare risposta a questa necessità.

2. Educazione ambientale sindacale per lo sviluppo sostenibile L’offerta di coinvolgimento ambientale sindacale deve contribuire ad assicurare la cultura ambientale inerente alla missione del Sindacato in risposta alle necessità principali di ogni territorio, portando a termine l’applicazione della Strategia Maestra Ambientale Sindacale in tutti i settori, approfondendo la formazione dei valori integrali, enfatizzando la formazione ambientale per la soluzione dei problemi reali della società dal contenuto delle diverse azioni formative, in tutte le sfere del superamento sindacale. È necessario sottolineare che l’educazione sindacale è un centro trasversale in tutto il sistema di superamento sindacale, il quale deve contribuire affinché il movimento operaio garantisca la reale integrazione economica, ecologica e sociale di tutte le espressioni dell’Educazione Sindacale, alleandosi con i fattori di ogni territorio, diretta ad ottenere la graduale consolidazione delle coscienza ambientale sindacale, che di fatto è un elemento fondamentale della cultura del nostro popolo. Per ottenere quanto detto, è doveroso rafforzare la formazione dei formatori ambientali sindacali; questo comporta che essi stessi lavorino e pensino all’Educazione Ambientale Sindacale come ad uno strumento indispensabile per raggiungere livelli qualitativamente superiori nel lavoro metodologico, dando la priorità, all’interno di questo lavoro, ai professori di tutto il sistema di superamento sindacale che insegnano nel paese (vedere Cabrera 2006). È importante per il lavoro ambientale sindacale approfondire l’informazione e l’abilitazione riguardo l’urgenza crescente di raggiungere livelli qualitativamente superiori nella formazione ambientale continua dei lavoratori e nella prerazione e superamento dei quadri e delle riserve sindacali che richiede lo sviluppo socialista sostenibile cubano, così come, è necessario lavorare per la sicurezza e la difesa del paese, attraverso un sistema di valutazione e di accreditamento consolidato. Questo lavoro vuole contribuire a sottolineare l’urgenza e la necessità di potenziare la realizzazione di una preparazione delle risorse umane sindacali affinché possano effettivamente impiegare la dimensione ambientale nelle rispettive sfere di attuazione, rafforzando l’integrazione con le amministrazioni, i governi provinciali, municpiali e le organizzazioni territoriali, in modo tale da creare alleanze molto strette. Inoltre, devono farsi carico dell’elaborazione e sviluppo dei programmi di superamento ambientale sindacale di tutti i sindacati. È altrettanto necessario far conoscere, come di volta in volta, si stanno sperimentando eventi più concreti nella gestione dei progetti di collaborazione nazionale e internazionale, che contibuiscono al compimento degli obiettivi strategici in relazione alla politica ambientale nazionale. Tutto ciò deve mettere in primo piano la dimensione dell’educazione ambientale nello sviluppo del sistema di superamento sindacale e volgere lo sguardo anche alla valutazione permanente, in funzione della missione del Sindacato atta a garantire migliori condizioni di qualità della vita dei lavoratori e una effettiva costruzione dello sviluppo socialista sostenibile cubano. Vanno privilegiati i processi di superamento sindacale per sviluppare una cultura ambientale tra i lavoratori, che potenzi la loro preparazione professionale inegrale e la loro interazione lavorativa. Va potenziato il lavoro ambientale sindacale per far diventare i lavoratori coscienti di essere elementi di trasformazione ed educazione ambientale lavorativa e comunitaria. Allo stesso tempo si deve continuare ad approfondire gli studi e le ricerche per lo sviluppo del pensiero sindacale che permetta di risolvere i problemi ambientale della produzione e dei servizi sotto forma interdisciplinaria, attraverso un punto di vista bioetico. Questo contribuirà al rafforzamento dell’espressione di questa conoscenza che verrà inserita nella missione sindacale con una visione sempre più economica-ecologica e socioambientale, che propizierà l’internazionalizzazione delle esternalità di produzione e dei servizi.

3. Movimento operaio e conoscenza ambientale Infine, sulla base dell’educazione sindacale si sta dando priorità all’implementazione di un sistema di gestione ambientale sindacale che diventa parte del sistema di gestione della qualità dei principali processi di sviluppo sostenibile cubano, attraverso il quale si consolida il lavoro di educazione ambientale sia all’interno del Sindacato sia all’esterno, potenziando così la presa di coscienza e la partecipazione del movimento operaio nella gestione della conoscenza ambientale dello sviluppo sostenibile cubano. Avendo come premessa l’importanza della relazione università/società, e che la popolazione è l’oggetto e il soggetto dello sviluppo, il nostro Progetto di Formazione dei Formatori Ambientali Sindacali mette al primo posto la necessità di contribuire ad elevare la cultura della sostenibilità nei sindacati che sono elementi basici della promozione dello sviluppo sostenibile ed inoltre rappresentano la via migliore da percorrere per migliorare la qualità della vita della popolazione cubana. Uno degli obiettivi principali di questo progetto è quello di potenziare l’educazione per lo sviluppo sostenibile affinché il sindacato contribuisca, sotto forma scientifica, ad occupare il suo importante ruolo nel lavoro da svolgere per lo sviluppo sostenibile, attraverso l’innalzamento della qualità della vita della popolazione e il miglioramento dell’ambiente. Questo progetto vuole contribuire alla formazione delle conoscenze e delle abilità riguardo allo sviluppo sostenibile nei differenti sindacati, permettondogli in questo modo di continuare il lavoro di indagine sui principali problemi economici, ecologici e sociali che danneggiano la popolazione. Inoltre, è doversoso potenziare il ruolo dei sindacati nella ricerca di alternative per risolvere i problemi menzionati e nella sistematica partecipazione di tutti i settori per contribuire ad ottenere lo sviluppo umano sostenibile cubano. Precisamente, all’interno dello studio delle relazioni popolazione/ambiente/sviluppo, portare a termine il tema dell’educazione per lo sviluppo sostenibile del sindacato è una condizione sine qua non, poiché è un aspetto strategico per ripensare un modello culturale che favorisca lo sviluppo senza escludere nessuno, quindi più giusto e più umano. Tutto ciò implica la necessità di un modello socio-economico che non sia invasivo per la società e per la natura; ovvero, due modelli che abbiamo relazione all’interno di un progetto educativo includente, con l’obiettivo fondamentale di evitare che la specie umana si estingua e che riesca a contribuire al reale sviluppo umano sostenibile. Questo avanzamento teorico, strumentale ed etico si deve materializzare attraverso il lavoro ambientale del sindacato che deve essere conseguente in tutti i settori d’attauzione: quello lavorativo, familiare, del quartiere e delle comunità. Inoltre, c’è la necessità che i sindacati lavorino formando gruppi di lavoro composti da specialisti in diverse discipline, settori e regioni del paese. Non dobbiamo dimenticare che l’inserimento del problema ambientale nel discorso educativo del lavoro sindacale implica la preparazione scientifica per poterci inoltrare nel campo dell’informazione sindacale ambientale, partendo da un’analisi critica della vita quotidiana nello studio delle relazioni tra il sindacato, la popolazione, le istituzioni, l’ambiente e lo sviluppo sostenibile (Vedere Cabrera, 1999). Vediamo come in tutti i discorsi economici, politici e sociali, il sapere ambientale si è costituito come una sfida conoscitiva ed epistemologica urgente data la crescente apertura alle problematiche sociali e politiche: è diventato uno dei grandi dibattiti intelletuali. Anche se deve trovare ancora un’adeguata collocazione all’interno dei sindacati e dei governi municipali, è necessario proporre una agenda dei punti chiave per organizzare una riflessione e un dibattito che possa contribuire al riorientamento delle azioni in corso e/o alla programmazione di nuovi progetti sindacali educativi di gestione sindacale sostenibile. Attualmente la riformulazione dei postulati della gestione sindacale attraverso l’educazione ambientale come motore di impulsi di crescita umana, necessita di una valutazione dell’insieme delle abilità e conoscenze che costituiscono un sistema di invarianti per sviluppare un sistema sindacale creativo e capace di risolvere le contraddizioni che ci impone la costruzione di una futuro con molte più certezze che incertezze. Dobbiamo essere coscienti del fatto che questa è una necessità che non possiamo, né a livello individuale, familiare, comunitario, governativo, sociale e sindacale, eludere se realmente vogliamo raggiungere un livello alto di integrazione per ottenere sviluppo umano sulla base della gestione sostenibile di tutte le realtà che compongono la società. È proprio per questo che il richiamo della cultura della sostenibilità comincia a livello di progetto di vita, di cellula di base (famiglia), di comunità, per arrivare fino ai posti di lavoro, a governi locali e ai sindacati, che sono parte fondamentale della cultura organizzativa che ci permettono di diventare veri e propri promotori della democrazia ambientale socialista, inerente alle esigenze che ci delinea la strategia della sopravvivenza per lo sviluppo umano sostenibile. A causa della complessità e alla vasta portata della problematica suggerisco di approfondire nel seguente presupposto per arrivare alla conlusione su quale deve essere il nostro ruolo per, attraverso l’educazione ambientale sindicale, contribuire all’integrazione del nostro pensiero frazionato, potenziando le nostre abilità come gestori ambientali di tutte le sfere d’attuazione. Per questo propongo di partire da una base epistemologica ambientale sulla base dell’Ecologia Politica. Ci permetterà di valutare in modo interdipendente come la multivarietà dei fattori che convergono nella concezione di villaggio globale ci porta ad intercettare le seguenti situazioni che ci si presentano. In primo luogo deve essere ben chiaro che siamo tutti educatori, dalla casa all’impresa, che tutti in un modo o nell’altro gestiamo la politica, nel nostro progetto di vita come membri di una famiglia, o come membri di una collettività lavorativa e sociale. Dobbiamo valutare la concezione per cui il villaggio globale, danneggiato gravemente dal cambiamento climatico, fa parte del macroecosistema formato dall’insieme degli ecosistemi che compongono la biosfera (Vedere Cabrera, 2005). Infatti il villaggio globale non è costituito solo dai mezzi di comunicazione ma è abitato da una popolazione che prende coscienza della propria unicità; è la nostra umanità planetaria. L’umanità è il prodotto della crisi della civilizzazione che ha generato di conseguenza la crisi economica, ecologica e sociale; così l’uomo prende coscienza che non potrà sopravvivere se non cambia la sua concezione del mondo e finché non costruisce una nuova civiltà, non solo per le generazioni presenti ma anche per quelle future; per questo deve agire in favore del necessario cambiamento, partendo dalle necessità della nuova concezione ambientale della sostenibilità, avendo come punto centrale il progetto di vita di ogni uomo. È necessario che tutti noi capiamo l’importanza dell’educazione ambientale per il cambiamento che viene dall’integrazione dei valori in forma ecointerdipendente, utilizzando tutti gli aspetti vantaggiosi dei nostri differenti modi di attuazione e soprattutto potenziando la suddetta concezione all’interno dei nostri progetti di vita in senso concettuale e figurato (Vedere Cabrera, 2003). In altre parole, questa situazione deve far sì che il sindacato, attraverso un riorientamento dell’educazione, formazione e abilitazione sindacale, interiorizzi il vero senso dell’importanza dello sviluppo sostenibile dall’individuo alla collettività, al locale, al nazionale fino ad arrivare al livello internazionale. È importante che il sindacato contribuisca ad educare e risolvere le contraddizioni tra la certezza e il dubbio, ed inoltre deve dare a ognuno di noi, nella quotidianetà, gli strumenti per assumersi l’urgenza del compimento delle responsabilità solidali, in relazione alla nuova etica della sopravvivenza. La rapidità con cui si producono queste nuove conoscenze e l’analisi multicausale attraverso la messa in questione e/o la relativizzazione delle reazioni tra un aspetto della realtà sindacale e la conoscenza che se ne aveva, ci obbliga ad accelerare il processo di insegnamento/apprendimento della quotidianetà lavorativa dei nostri sindacati, sotto una nuova visione ambientale e ecointerdipendente per portare a termine progetti di gestione sostenibile sindacale, municipale e comunitaria.

4. Sviluppo sostenibile non di mercato ed educazione ambientale sindacale Il sincadato deve quindi mettere al primo posto la formazione e l’abilitazione sindacale, diretta alla questione ambientale, ma concepita in modo critico in relazione ai saperi disciplinari preesistenti e inerenti alle diverse e complesse sfere dell’attuazione sindacale, che racchiude, dal punto di vista epistemologico programmatico, tre aspetti: fenomeni, problemi e concetti ambientali, i quali devono essere indentificati affinché si riesca a compiere la missione sindacale. Prima di continuare, invito tutti a riflettere sull’importanza del tema dell’educazione ambientale sindacale che porta di fatto allo sviluppo sostenibile. Tutto ciò implica una valutazione ecointerdipendente del nostro lavoro di formazione e abilitazione sindacale, l’importanza delle pratiche pedagogiche ambientali, nella formazione e nel superamento sindacale, poiché questo è il modo in cui il sindacato può migliorare il suo contributo per lo sviluppo sostenibile. Dobbiamo essere coscienti che oggi è necessario valutare il contesto del posto che il paradigma della cultura della sostenibilità assegna al compito educativo, così come viene detto nel documento “Educación para un Futuro Sostenible” della Conferenza celebrata a Salonicco nel dicembre del 1997 (Vedere Cabrera, 1999). È in questo contesto che l’educazione e la sensibilizzazione sindacale dell’opinione pubblica sono indispensabili per creare le condizioni per lo sviluppo umano sostenibile. Valori etici come l’uguaglianza si insegnano grazie all’educazione, nel senso più ampio del termine. Il nostro paese ha grandi punti di forza e opportunità che lo rendono un chiaro esempio in cui l’educazione è concepita come componento essenziale affinché la popolazione cubana possa usare e difendere i propri valori sulla base del nostro modello socialista. Non possiamo dimenticare che con il passare del tempo l’educazione incide anche sulla cultura e sulla società, facendo crescere la preoccupazione per le pratiche insostenibili e dando le capacità per affrontare e propiziare cambiamenti. In realtà, tuti sappiamo che il potenziale dell’educazione è enorme. Non solo permette di informare la popolazione, ma può anche farla cambiare. Non solo è uno strumento di di illustrazione personale, ma è anche uno strumento di rinnovamento culturale. Inoltre a Cuba, l’educazione sindacale ci ha permesso non solo di sperimentare le necessarie abilità scientifiche e tecniche, ma ha rafforzato anche la nostra motivazione e il riscatto sociale e politico per acquisire e applicare queste abilità in difesa delle nostre conquiste rivoluzionarie, in tutti gli ambiti dell’attuazione della vita. L’educazione in generale, e in particolare quella sindacale, ha contribuito a far crescere la capacità della popolazione cubana di trasformare le sue idee della società in realtà funzionali, ed inoltre a costruire un modello socialista di sviluppo umano sostenibile. È per questo che tutti dobbiamo rafforzare il ruolo dell’educazione sindacale poiché costituisce il principale agente di trasformazione per il perfezionamento della gestione sindacale come strumento e fattore che contribuisce allo sviluppo umano sostenibile. Il Programma di Educazione per lo Sviluppo Sostenibile non può dimenticare il ruolo del sindacato, anzi deve trarne aiuto e lo deve potenziare. Deve creare tutte le condizioni necessarie, affinché, sulla base del ruolo svolto dal sindacato, metta in pratica tutte le possibilità che ci dà lo stesso per accrescere l’area di formazione sindacale e docente. Questo ci permetterà di contribuire affinché il sindacato possa ottenere ulteriori elementi per la sua preparazione generale e possa svolgere un ruolo che gli corrisponde come impulso allo sviluppo umano sostenibile. Tra le attività proposte da questo progetto trascendentale, si considera necessario riportare le seguenti attività: 1 - Master “Importanza del lavoro sindacale nella relazione Popolazione, Ambiente e Sviluppo Sostenibile”. Si propone la creazione di questo spazio affinché lo stesso dia una base di sostentamento teorico e politico che permetta di costruire idee pedagogiche e didattiche che emergano, si propaghino e si consolidino dando luogo a una visione legata alla giustizia, all’uguaglianza sociale, ai valori democratici e alla sostenibilità del nostro modello di sviluppo rivoluzionario. Attualmente non è possibile pensare alla soluzione del conflitto ambientale partendo da una visione impostata sulla Riforma Educativa Neoliberale, poiché questa riafferma gli elementi centrali di un modello di sviluppo che depreda la natura, distrugge le diversità biologiche e culturali, accentuando le disuguaglianze e portando avanti un modello scientifico-tecnologico insostenibile. Non dobbiamo dimenticare che il sindacato deve affrontare la crisi ambientale attraverso il suo ruolo educativo e di trasformazione, rappresentando il fattore di base dello sviluppo, poiché ha come premessa le forze del nostre modello rivoluzionario. Questo significa inserire nel lavoro sindacale tre elementi sostanziali: a) Il raggiungimento dell’Ecologia Politica nel disegno della relazione società-natura, partendo dalla diversità, complessità e sostenibilità del nostro modello socialista (vedere tavola 1). b) È importante l’approfondimento dell’incorporazione di elementi teorici, pedagogici, politici e sociali, in grado di superare la barriera della frammentazione della conoscenza, della scienza e della cultura che promuove il modello del pensiero unico della globalizzazione neoliberale. c) Va messa in discussione la concentrazione del potere dei modelli capitalisti di sviluppo, responsabili dell’esclusione e del degrado ambientale e sociale.

Un altro modo di lavorare è attraverso le conferenza e i convegni d’abilitazione per i dirigenti sindacali, per i professori delle scuole sindacali e per gli associati. In queste attività viene spiegata l’importanza dell’inserimento del problema ambientale nel discorso educativo e sindacale da una prospettiva che integra le differenti visioni. Per questo riteniamo necessario che questa tematica sia portata avanti dagli Enti di Base che compongono la CTC, poiché sono coinvolti ad alti livelli nella costruzione di un modello di società, di elaborazione e produzione della conoscenza e di uno stile di sviluppo alternativo, unica possibilità da percorerre per l’America Latina. Vanno preparati “laboratori per i dirigenti sindacali e per i professori delle scuole sindacali” in tutte le regione del paese. È importante sottolineare l’importanza di questa proposta di Formazione Ambientale Docente Sindacale attraverso il Seminari-Laboratori di Educazione Ambientale e Sviluppo Sostenibile, poiché così si prova a contribuire alla massificazione della cultura e a consolidare i nostri percorsi di costruzione collettiva dello sviluppo umano sostenibile cubano, cercando di apportare un spazio adibito all’elaborazione, alla produzione di conoscenza e di arricchimento del modello di sviluppo cubano, che, come noto, è diametralmente opposto a quello proposto dalla globalizzazione neoliberale. Dobbiamo avere come premessa l’esperienza pratica che ha arricchito e mobilitato la cooperazione nella gestione sindacale, sottolineando un accordo per cui l’educazione è il mezzo più efficace che la società possiede per far fronte alle prove future; di fatto l’educazione plasmerà il mondo di domani. Il progresso nella gestione della conoscenza ambientale sindacale dipende dall’integrazione per potenziare il rendimento delle menti educate in materia di ricerca, invenzione, innovazione e addamento; per questo la riorientazione dell’educazione per lo sviluppo sostenibile nel sindacato deve essere concepita come sostenibilità, coinvolgendo tutti i livelli d’educazione formale, non formale e informale, in tutti i sindacati del paese (vedere tavola 2). Bisogna tenere presente che il concetto di sostenibilità della gestione sindacale abbraccia non solo l’ambiente ma anche la povertà, la popolazione, la salute, la sicurezza alimentare, la democrazia, i diritti umani e la pace. La sostenibilità è un imperativo morale ed etico del lavoro sindacale, nel quale la diversità culturale, la storia sindacale e la conoscenza tradizionale devono essere rispettati. Bisogna valorizzare i sindacati come parte fondamentale del motore del progresso sociale, poiché giocano un ruolo di promotori del cambiamento sociale e devono perorare la causa per lo sviluppo ambientale sostenibile attraverso l’educazione. Bisogna anche riconoscere che l’educazione, a tutti i livelli, includendo l’educazione dei membri del sindacato, è una componente vitale di una politica coerente di sviluppo ambientale sostenibile. L’impegno assunto da questo Progetto che, sulla base del ruolo del sindacato nella costruzione e nella consolidazione del nostro modello socialista, è volto a contribuire alla lotta per un mondo responsabile e solidale, per trasformare la nostra maniera di pensare e di vivire, evitando così l’autodistruzione promossa dal modello di vita e sviluppo imperante; oggi è riaffermato e potenziato nelle attività realizzate e programmate dal gruppo di professori della Scuola Nazionale di Abilitazione Lázaro Peña e dall’Università di L’Avana, nella Formazione dei Formatori attraverso l’Educazione per lo Sviluppo Sostenibile. In generale, questo lavoro è diretto a favorire il processo di comprensione, appropriazione e risignificazione degli strumenti teorici-metodologici di cui hanno bisogno i docenti delle scuole di abilitazione e i dirigenti sindacali per riflettere riguardo alle loro pratiche e alla produzione di conoscenza nel campo educativo, in particolare nelle tematiche vincolate all’educazione ambientale e alla sostenibilità dello sviluppo cubano da una visione della complessità che contempli la diversità socioculturale-naturale secondo quelli che sono i dettami di un modello della società includente e di demcorazia socialista partecipativa; è necessario avere gli strumenti per progettare, nelle aule e nei centri di lavoro, le risposte ai gravi squilibri provocati dall’attuale modello egemonico frammentario, riduttivo e unidirezionale, che genera numerosi conflitti ambientali. Attraverso le pratiche pedagogiche bisogna propiziare un dialogo tra l’economia e l’ecologia che propenda alla costruzione di un’economia ecologica. Ovvero, questo progetto apporta elementi che, da un punto di vista scientifico, favoriscono il consolidamento di una posizione critica sindacale che permetta al formatore dei formatori sindacali di riaffermare la coscienza ecologica e acquisire abilità per formare parte dei gruppi di ricerca in Educazione per lo Sviluppo Sostenibile o settori affini (vedere tavola 3).

5. Movimento internazionale dei lavoratori e democrazia socialista ambientale Contestualizzare il problema dell’educazione per lo sviluppo sostenibile e socialista democratico nel mondo attuale, lacerato dalla polarizzazione tra ricchi e poveri in un contesto di degrado ambientale, di annulamento delle risorse naturali e umane, è il centro delle riflessioni delle crisi che il mondo culturale e scientifico contemporaneo sta vivendo. Siamo immersi nella complessità simultanea di una triplice crisi: tra il nord e il sud del paese; tra ricchi e poveri; tra uomini e natura. Senza dubbio, è importante che i sindacati comprendano bene che il paradigma egemonico dominante li conivolge da un punto di vista frammentario, riduttivo e unidimensionale, accentuando l’orizzonte economicista, antiecologico, disumanizzato e allontanando l’uomo e la donna dai propri contesti per favorire un modello socio-produttivo basato sulla filosofia del lucro, le cui conseguenze, tra le altre, sono l’annichilimento della natura, della cultura, dei sistemi educativi e della stessa umanità. Le tensioni pianificate da questa triplice crisi si complicano nel momento in cui si accentua il conflitto tra popolazione e risorse naturali, tecnologia e ambiente, edonismo e povertà, mezzi di comunicazione e intelligenza. Tutto ciò fa affermare al nostro Comandante in Capo Fidel Castro: “Dalla storia si può avere una lezione su cui intendo insistere. Solo dalle grandi crisi sono sorte le grandi soluzioni. Per questa regola ci sono poche eccezioni”. Ci troviamo davanti ad una crisi generalizzata, sia economica sia politica. A volte la prima è di carattere globale. “L’ordine economico predominante sostenibile non è tollerabile. Non ha soluzioni possibili senza grandi e profondi cambiamenti” (Castro, 2003). Questo progetto nasce per contribuire ad arrivare alla fine di una cosmovisione irrazionale, ordita dalla razionalità tecnologica. Per questo è necessario raggiungere da parte di tutte le sfere d’attuazione sindacale l’epistemologia dalla quale è stato costruito l’attuale immaginario scientifico, politico, sociologico e produttivo. Bisogna tenere in considerazione che attualmente il sindacato non può non comprendere che la crisi che il mondo sta vivendo si esprime in diversi modi e come sappiamo la crisi del modello imperante di sviluppo è centrata sullo squilibrio ecologico e antropologico, e sulla rottura del sistema internazionale. È vero anche che nei momenti di crisi si sviluppa un pensiero critico che dibatte apertamente sui fondamenti della disciplina, del sistema, della cultura e della concezione del mondo. Di conseguenza, i momenti di crisi sono una buona opportunità, nonostante le angosce e il caos, per pensare creativamente. Per questo è molto importante che il sindacato abbia, come punto centrale del proprio lavoro, la coscienza ecologica, concetto complesso quanto la stessa idea di ecosistema e di equilibrio dinamico. Questa visione deve servire al sindacato come una singolare metafora per fare riferimento alla relazione tra la società e la natura, con l’obiettivo di definire il nucleo che orienta la sua funzione di agente di sviluppo sostenibile e di una nuova prospettiva per il superamento e l’abilitazione sindacale che dovrà guidare il sisstema di formazione sindacale, rafforzato nelle trame degli spazi intedisciplinari aperti e democratici. Allo stesso tempo è necessario che il sindacato faccia suo, nelle diverse sfere d’attuazione, il nuovo paradigma della complessità e della semplicità come un modello in cui è possibile moltiplicare i beni e migliorare la qualità della vita, attraverso le scienze e le tecnologia, così da trasformare le risorse naturali. Sulla base dei vantaggi che ci offre il nostro modello di sviluppo socialista, è doveroso che il sindacato valuti e si renda capace di dirigere le sue molteplici azioni verso il modo di affrontare la matrice profonda di questa triplice crisi, le conseguenze dello sviluppo scientifico, tecnologico, l’implosione della divisione del lavoro e lo sviluppo forsennato del mercato. Non dobbiamo dimenticare che questi concetti, da molti chiamati pilastri della modernità, sono diventati fonti di una mitologia economicista che promuovo l’incremento della polarizzazione della società e un modo di produzione e consumo che conduce inesorabilmente ad una vera e propria agonia planetaria. In nostro sindacato si rafforza, interiorizza e si perfeziona costantemente; per riuscire a portare a termine il progetto deve essere cosciente della situazione: lo svuotamento e l’indebolimento del suo ruolo in America Latina. Le sfide che i sindacati latinoamericani affrontano dovranno avere, nell’ambito della educazione, uno spazio non delegabile per dare impulso alle trasformazioni etiche, scientifiche e culturali che permettano di ricostruire una società finalmente senza esclusioni. In questo panorama si collocano gli educatori e le associazioni del settore ai quali si presenta una scommessa vincolata alla costruzione di una conoscenza e di un immaginario socioculturale, nel quale si possano cristalizzare gli ideali di una società più equa, solidale con una modello produttivo rispettoso dell’umanità e dell’ambiente. Questo progetto ha come fine quello di promuovere azioni di abilitazioni e formazione di reti sindacali e/o attori sociali che abbraccino il tema ambientale e in particolare l’educazione ambientale, la sostenibilità e l’equità sociale come fondamento della pratica pedagogica cubana partendo dalla visione della complessità, diversità e democrazia socialista partecipativa. Inoltre questo progetto ci offre uno spazio collettivo in cui rafforzare il ruolo del sindacato nella costruzione di paradigmi di discussione e inserimento di conoscenze riferite all’Educazione per lo Sviluppo Sostenibile Cubano, che si basa su orizzonti scientifici, tecnologici, sociali, politici ed educativi, capaci di formulare risposte ai gravi danni provocati dal modello egemonico. Sulla base dell’esperienza cubana si vuole dimostrare che è possibile costruire una pratica pedagogica e lavorativa docente sindacale, interessata allo sviluppo di un modello di società includente. Verranno trattate anche criticamente le dimensioni che acquisisce il sindacato nella risoluzione del conflitto ambientale, promuovendo lo sviluppo di impegni di solidarietà, attraverso azioni tendenti alla sostenibilità produttiva e all’equità sociale, così come promuove l’ALBA. Questo progetto vuole, mediante azioni di Educazione Sindacale per lo Sviluppo Sostenibile, potenziare la costruzione di spazi di riflessione che permettano al sindacato di rafforzare un dialogo critico tra economia e ecologia, proponendo la costruzione di un’economia ecologica, in cui gli attori sociali possano inetervenire nei processi di consolidamento della sostenibilità dello sviluppo umano cubano. Infine, tutto questo ci deve permettere di contribuire al perfezionamento dell’immagine e del modo di agire delle scuole di abilitazione sindacale, e di tutto il lavoro sindacale, visto come spazio in grado di riprodurre al suo interno e proiettare all’esterno modelli di democrazia socialista ambientale partecipativa e di sostenibilità dello sviluppo umano, d’accordo con le nostre caratteristiche cubane e con le nostre aspettative per la costruzione di un mondo migliore (vedere Tavola 4).

Riferimenti bibliografici

CABRERA G.. Economía Ecológica y Desarrollo. Editorial Ciencias Sociales. La Habana. Cuba, 1998.


Las Ciencias Sociales y el Cambio Climático Global. Centro de Estudios emográficos de la Universidad de La Habana, Cuba, 2004.