Rubrica
Osservatorio sindacale internazionale

Copyright - Gli articoli si possono diffondere liberamente citandone la fonte e inserendo un link all'articolo

Autore/i

Cristian Mahieux
Articoli pubblicati
per Proteo (1)

Segretario Federale di SUD-RAIL

Argomenti correlati

Sindacato

Trasporti

Nella stessa rubrica

Lula contro Macunaima
Marcos Costa Lima

La cultura del lavoro a Cuba di fronte al perfezionamento d’impresa
José Luis Martín Romero

La cultura del lavoro a Cuba di fronte al perfezionamento d’impresa
José Luis Martín Romero

SUD-RAIL Un po’ di storia
Cristian Mahieux

 

Tutti gli articoli della rubrica "Osservatorio sindacale internazionale" (in tutti i numeri di Proteo)


Home
Autori
Rubriche
Parole chiave

 

 

 

SUD-RAIL Un po’ di storia

Cristian Mahieux

Formato per la stampa
Stampa

SUD Rail è nata all’indomani dello sciopero di novembre/dicembre 1995 da sindacalisti che tracciavano un bilancio negativo delle confederazioni sindacali, incapaci o che si rifiutavano di organizzare un’azione intercategoriale indifesa delle acquisizioni sociali e delle pensioni.

La creazione di SUD Rail è così la conseguenza di un bisogno espresso dai ferrovieri di un’altra forma di sindacalismo:

- radicato nell’azione collettiva (dalla petizione allo sciopero prorogato, dal volantino alla manifestazione...) che ha per obiettivo di invertire i rapporti di forza a favore dei salari in generale,

- che dà priorità di parola ai salari, attraverso la democrazia in opposizione alle strategie degli apparati sindacali tradizionali,

- che privilegia l’informazione, di tutti i ferrovieri per permettere a ciascuno di farsi la sua opinione e di essere attore delle proprie scelte. Per questo SUD Rail pubblica tutti i testi della direzione durante le vertenze,

- che passa sulle dispute e le divisioni per agire insieme,

- che non si ferma alle porte della SNFC, ma raggruppa insieme tutti i lavoratori delle ferrovie e partecipa alle azioni ed alle lotte dei disoccupati e di tutti i "Senza" (Sanspapier - senza tetto...),

- che combatte per l’uguaglianza dei diritti delle donne, degli omosessuali e dei lavoratori stranieri...

Questo sindacalismo è stato contestato in partenza dalla direzione SNFC e infelicemente da altri sindacalisti. Direzione/CGT/CFDT/FO/CGC hanno anche tentato con 130 processi di interdire il nostro diritto ad esistere.

SUD Rail è oggi la terza forza sindacale in seno alla SNFC (elezioni professionali di Marzo 2002), la prima in alcune filiali di gruppo (EFFIA servizi, CNC...) ed in molti cantieri di pulizia e manutenzione dove operano imprese che sottopongono i lavoratori a pratiche particolarmente retrograde.

Quando rafforzano SUD Rail attraverso l’adesione, la militanza, il voto al momento di elezioni categoriali, i salariati danno un messaggio forte e senza ambiguità alla direzione, al ministero, al padronato.

Un messaggio di difesa del servizio pubblico, di rifiuto di ogni privatizzazione e smantellamento della SNFC. Un messaggio chiaro alla volontà dei ferrovieri di prendere la parola senza lasciarla agli apparati sindacali o a dei ministri. In sintesi un messaggio di solidarietà, di Unità e di Democrazia.

Un sindacalismo intercategoriale

Dalla sua creazione SUD Rail ha cercato di stabilire dei legami intercategoriali con altri sindacati. Il nostro pensiero di solidarietà, di giustizia sociale e di tolleranza attraverso il rigetto di tutte le forme di discriminazione sociale, razziale, di sesso, filosofiche o religiose, non poteva limitarsi alle porte delle nostre imprese. L’adesione all’unione sindacale "G10 Solidaires" si inscrive in questa ricerca di un sindacalismo di tutti i salariati e di trasformazione sociale.

L’Unione sindacale "G10 Solidaires" (G10: "Gruppo dei dieci" poiché all’origine questa unione raggruppava dieci organizzazioni) privilegiando l’interesse generale, rivendicando una migliore distribuzione della ricchezza e dei redditi e difendendo il servizio pubblico, ha riunito su queste basi 80.000 aderenti attraverso 52 unioni locali e 32 sindacati nazionali o federazioni [SUD PTT, SNVI - impôts - SUD Santé-Sociaux - SUD Aérieus, SUD Education SUD Michelin, SUD Métaux, etc...]

Nelle lotte

Queste strutture sindacali hanno partecipato attivamente ai conflitti sociali di questi ultimi anni (educazione, imposte, trasporti, poste e telecomunicazioni ed anche LU, Moulinex, Mac Do, Emplois Jeune...). Fedele ai valori di solidarietà Solidaires è ugualmente presente a fianco dei disoccupati di Agir Contre le chomage (AC Agire contro la disoccupazione), dell’Associazione per l’Impiego, l’Informazione e la Solidarietà (APEIS) e del Movimento Nazionale dei Disoccupati dei Precari (MNCP)

Contro la mondializzazione liberale

Noi non vogliamo lasciare costruire un’Europa dei ricchi contro i salariati ma anche contro tutti gli altri popoli. Noi rifiutiamo che la legge del mercato sia il regolatore dei rapporti sociali e umani. Al contrario, noi vogliamo promuovere dei rapporti di cooperazione nelle relazioni economiche in luogo e posto della concorrenza sfrenata generata dal liberismo. È per questo che da Seattle a Genova, passando per la Marcia Mondiale delle Donne a New York o ancora a Bruxelles e a Siviglia, l’Unione Sindacale G10 Solidaires è presente per far emergere un forte movimento sindacale e sociale mondiale.

Organizzarsi democraticamente

Al fine di evitare il pericolo di istituzionalizzazione, di delegazione di potere, di "esperti", di superstrutture, di dirigenti mediatizzati e distaccati dalla base che conduce le confederazioni nel loro funzionamento attuale, l’Unione Sindacale Solidaires ha optato per un funzionamento democratico in cui ogni struttura sindacale, piccola o grande, conta per una voce. Prendere il tempo di dibattere e convincere piuttosto che imporre, ricercare ciò che si unisce piuttosto ciò che ci divide, è un altro modo di costruire l’azione sindacale. In questo senso Solidaires ha l’ambizione di essere un elemento di risposta alla crisi del sindacalismo.

Un sindacalismo di lotta

È la strada che ha scelto SUD Rail, rifiutando l’istituzionalizzazione e la delega. Senza giocare e senza dire no a tutto, ma piuttosto, per un lavoro di analisi, di spiegazione, di mobilitazione.

Le lotte nelle quali si è impegnato SUD Rail, sono rivelatrici di questo metodo. Sia nel quotidiano in una squadra o un cantiere per difendere il collega sanzionato o perseguitato dalla sua gerarchia o, ancora, più largamente durante le vertenze nazionali sui salari, l’impiego, le condizioni di lavoro.

Sul piano nazionale, SUD Rail è stata al centro di lotte importanti in questi ultimi anni: per una vera riduzione dell’orario di lavoro e contro l’accordo per la "flessibilità" siglato dalla Direzione CGT/CFDT, contro lo smantellamento della SNCF attraverso la creazione di RFF (separazione tra infrastrutture e gestione della rete), la "gestione per attività" che prepara la privatizzazione.

SUD Rail si batte anche al fianco del personale dei Comitati di stabilimento, dei salariati delle filiali della SNCF e delle imprese di pulizia e manutenzione. Una delle nostre priorità è la lotta per i diritti uguali e contro la precarietà.

Noi abbiamo organizzato l’azione di impieghi giovanili (emplois jeunes) (contratti precari inventati dalla sinistra) che si sono battuti per l’essere ammessi definitivamente alla SNCF; grazie a questo la situazione degli "impieghi giovani" è meno drammatica alla SNCF che in ben altri settori dove sono sul punto di essere licenziati dopo 3, 4 o 5 anni di sfruttamento! Da allora un coordinamento di collettivi "Impieghi giovani" si è creato, e SUD Rail lo sostiene.

Nei settori della pulizia e della manutenzione, SUD è molto impegnato: i sindacati "tradizionali" (CGT - CFDT - FO) qui sono con le loro tre grandi maggioranze totalmente corrotte da un padronato a pratiche esecrabili di compromesso. Con qualche altra forza (CNT, una minoranza della CGT) appoggiamo le lotte, spesso dure, di questi salariati; l’esempio più calzante recentemente, è la lotta che hanno condotto dopo il mese di marzo 2002 le donne delle pulizie d’ARCADE che si sono confrontate al gruppo multinazionale ACCOR.

Un sindacalismo indipendente e rispettoso delle diversità

SUD Rail raggruppa lavoratori di condizione, d’origine e di convinzioni diverse.

Tutti si riconoscono su una motivazione comune: la difesa delle rivendicazioni e la costruzione di un sindacalismo Solidale, Unitario e Democratico.

Solidale: perché è insieme, nei cantieri e negli uffici, che noi potremo resistere alle manovre e imporre le nostre rivendicazioni. È con gli altri settori pubblici e i cittadini coinvolti che noi difenderemo l’impiego e il servizio pubblico.

Unitario: perché le differenze di idee o di parte non devono dividere quando c’è la necessità dell’azione per mettere fine alla situazione catastrofica della crisi sociale e agli attacchi contro i ferrovieri. Nessuna forza è di troppo, bisogna semplicemente prendere o riprendere a lavorare insieme.

Democratica: perché ciascun deve poter dare il suo parere e partecipare alle decisioni per cui il movimento sia forte. Al posto di dare lo spettacolo di liti di capi, il sindacalismo deve trovare la strada del di battito democratico a tutti i livelli, cominciando dalla base.

SUD Rail non è agli ordini di nessun partito politico, di alcuna chiesa e non intende inserirsi in una politica di cogestione con la direzione.

Sindacalizzarsi, è difendere la propria libertà, è darsi un modo di agire. C’è una evidenza: insieme si è più forti. È con lotte unitarie e solidali che noi possiamo preservare le nostre conquiste (pensione, statuto...) ed avanzare su questioni come i salari, l’orario... Il sindacalismo permette anche ad ogni lavoratore di non trovarsi isolato in caso di controversie, di essere informato sulla situazione, sui suoi diritti, di riflettere, dibattere ed agire con gli altri, di non essere una semplice pedina nell’impresa e la società. Essere sindacalizzato e solidale non è essere reclutato. È il modo di essere pienamente cittadino.

SUD RAIL: Un sindacalismo diverso

È chiaro che tutto il sindacato ha bisogno per funzionare di strutture e di regole di funzionamento. Queste strutture devono essere al servizio del salariato e non l’inverso.

- A SUD Rail gli aderenti sono raggruppati in sezioni sindacali di stabilimento che sono la base della riflessione e delle decisioni. I congressi fissano gli orientamenti, le strutture hanno la funzione della loro messa in opera.

- Il peso democratico dato, a ciascun aderente, a ciascuna sezione di stabilimento nelle decisioni che saranno prese, è l’elemento caratterizzante del sindacalismo che noi vogliamo.

- Il sistema della consultazione individuale è adottata e condiziona tutte le fasi per siglare accordo nazionale.

- Ciascun delegato o rappresentante deve rendere conto del suo mandato dopo tutte le riunioni con la direzione.

- Durante i consigli federali, che riuniscono almeno ogni due mesi l’insieme delle nostre strutture, è messo in opera un sistema di "doppio voto": per mandato, secondo il numero di aderenti di una parte; per sindacato (ciascun sindacato equivale ad una voce) d’altra parte. Per essere valida una decisione deve raccogliere almeno il 66% dei voti favorevoli, nei due collegi: piuttosto che decisioni "strappate" ciò che vogliamo sono degli orientamenti veramente condivisi.

Agli incontri separati cui la direzione (di troppi sindacati!) è affezionata, noi privilegiamo le riunioni intersindacali dove ciascuno può esprimersi davanti a tutti, l’unica soluzione per evitare le manovre d’apparato...

SUD Rail si impegna ad una trasparenza finanziaria sulla utilizzazione delle quote e del denaro versato attraverso i comitati di Impresa.

Il segnale forte di una volontà di difesa delle conquiste sociali e del servizio pubblico

Gli incidenti ferroviari ripetuti in Inghilterra, i fiaschi economici e sociali nelle telecomunicazioni, i danni nella Sanità e nella protezione sociale di nuovo in Gran Bretagna, la gestione dell’acqua in Francia o ancora le interruzioni elettriche in California hanno confermato il pericolo della privatizzazione.Si tratta di:

privatizzazioni rampanti e mascherate

L’attacco contro il servizio pubblico, cioè i servizi di cui si ha bisogno per vivere (acqua, educazione, sicurezza, sanità, elettricità, telecomunicazioni, amministrazione pubblica, trasporti), supera l’ambito della sola apertura ai capitali privati. Settori interi di servizi pubblici sono già privatizzati quasi totalmente (acqua, trasporti stradali di viaggiatori, cliniche ospedaliere, scuole) altri lo sono nei fatti anche senza che si tocchi il capitale della casa madre. È il caso della SNCF con la moltiplicazione delle filiali, il ricorso massiccio alla "sous-traitance" e la regionalizzazione. La "regionalizzazione", iniziata dal governo di sinistra per alcuni settori come i trasporti ferroviari e amplificata dalla destra, permette di annientare la nozione di servizio uguale per tutti sull’insieme del territorio.

Disimpegno dello Stato, rimessa in causa del servizio pubblico

In accordo con la comunità Europea, i differenti governi hanno progressivamente disimpegnato lo Stato dalle sue responsabilità in materia di servizi al pubblico ed alla collettività. Le dichiarazioni politiche reclamanti delle riduzioni di spese e di impieghi pubblici o delle riduzioni di imposte (tasse) vanno nello stesso senso. Questa politica ha delle conseguenze maggiori sul servizio reso alla popolazione e sulla pianificazione del territorio.

Noi non consideriamo che tutto deve passare per lo Stato.

Altre forme di organizzazione della società sono possibili, più federaliste. Ma oggi il "meno Stato" rivendicato dai capitalisti è il "più della legge della giungla". Le alternative sono da ricercare, è con le lotte che noi lo costruiremo...

L’avvenire che noi prepariamo non è né obbligatorio né scritto nel marmo.

In Europa l’opinione pubblica reclama sempre più un ritorno a servizi di qualità aperti al più grande numero di cittadini. L’esempio della Francia, che accoglie i bambini alla scuola a 2 anni, ha ancora uno dei migliori sistemi di sanità del mondo e dei trasporti in comune di qualità, è spesso citato a livello internazionale. Il rifiuto di sottometterci a coloro che vogliono trasformarci in merce prende, oggi, un nuovo slancio.

In Francia, nel corso dell’ultimo trimestre 2002 molte manifestazioni di ampiezza nazionale hanno risposto all’appello di sindacati di differenti settori (Energia - Educazione - Ferrovieri). E qualche volta, sulla pressione di sindacati alternativi e di strutture di base le confederazioni hanno avuto un carattere più attivo.

L’unione sindacale G10 Solidaires lancia l’appello per far convergere questi movimenti

Noi siamo esposti al rischio di essere battuti gli uni dopo gli altri, di essere completamente sottomessi dal governo. Bisogna far un passo in più verso un vasto movimento sociale e di opinione di difesa dei nostri diritti collettivi e di impiego. Noi possiamo imporre l’arretramento del governo sui piani di privatizzazione di EDF e di Air France, sugli attacchi all’impiego pubblico, lo smantellamento del servizio pubblico come alla Posta e alla SNCF. Oggi bisogna dire e ridire "questa Europa del mercato libero, questo governo che sprona alla sottomissione alla Borsa ed agli speculatori, calpestando dappertutto i nostri diritti sociali, bisogna sconfiggerla, bisogna fermarli".

Un sindacalismo internazionale

L’attività internazionale è parte integrante del nostro sindacalismo.

Noi vogliamo costruire una società più giusta: potremmo noi chiuderci nella frontiere degli Stati?

Noi agiamo specificatamente come organizzazione, tanto sul piano categoriale che intercategoriale, ma anche all’interno di reti internazionali che riuniscono forze sindacali, associazioni di lotta contro le esclusioni, per i diritti umani sociali, civili...

Contro la liberalizzazione,

per il servizio pubblico ferroviario

SUD Rail si oppone alle direttive europee volte a "liberalizzare" sempre più le ferrovie. Pertanto, l’esempio inglese e le sue conseguenze drammatiche in materia di sicurezza, riprovevole in termini di servizio offerto e di costo per la collettività, è eloquente!

Queste scelte sono politiche. Si discute di annullare i servizi pubblici, di stroncare le conquiste dei lavoratori di questi settori e lasciar posto agli appetiti capitalisti.

In Francia, i governi succedutesi hanno tutti assecondato e anticipato questo obiettivo; memorabile è l’ipocrisia di cui hanno fatto uso quando alcuni si sono trincerati dietro "le decisioni di Bruxelles".

Nel nostro settore categoriale SUD Rail intende portare avanti un’azione internazionale con tutte le forze sindacali disponibili.

Più volte abbiamo chiesto di essere associati al lavoro della federazione internazionale dei trasporti (I.T.F.) e della federazione europea (E.T.F.). Questo ci è stato rifiutato a causa del veto posto da alcuni sindacati francesi già membri (CGT, CFDT, FO).

Noi abbiamo sviluppato un lavoro concreto con dei sindacati ferrovieri di più paesi europei. Molto stretto con la Confederazion General del Trabajo di Spagna (CGT), con le organizzazioni italiane Sindacati Autonomi e di Base (ORSA-Ferrovieri) e la Confederazione Unitaria di Base (CUB-FLTU) ed ora Rail Marittime TRansport Union (RMT) in Gran Bretagna; dei legami esistono anche con altri paesi (Paesi Baschi, Belgio, Russia, Germania, Svizzera, Lussemburgo...)

- Incontri regolari (come a Saint Denis il 27 novembre, a Roma, il 14/15 gennaio) hanno luogo per un lavoro di confronto sulle nostre realtà (regolamento del lavoro di differenti reti), le nostre rivendicazioni, la socializzazione di informazioni è così realizzata.

- Partecipiamo alle manifestazioni organizzate negli altri paesi; diverse delegazioni di altre organizzazioni erano a fianco di SUD Rail durante la manifestazione dei ferrovieri francesi a Parigi il 26 novembre scorso. Saremo presenti a Madrid il 5 febbraio per la giornata di difesa del servizio pubblico ferroviario organizzata dai nostri compagni della CGT.

- Insieme ad altre organizzazioni, interveniamo presso parlamentari europei, abbiamo ugualmente pubblicato volantini comuni dei nostri diversi sindacati in più lingue, distribuiti ai ferrovieri dei nostri rispettivi paesi.

- Attualmente, lavoriamo insieme per l’organizzazione di uno sciopero internazionale per la metà di marzo, data "ufficiale" della liberalizzazione del traffico del trasporto ferroviario.

Su scala internazionale più vasta, gli appelli allo sciopero a oltranza sono visti con insuccesso. Questo invece è quello che noi vogliamo fare, noi dobbiamo costruire gli scioperi internazionali!

Mettere in moto contro il capitale la maggioranza del mondo

Noi interveniamo soprattutto nel nostro settore professionale. La lotta per un mondo solidale passa anche da qui. Ma non basta.

SUD Rail lavora con sindacati di ferrovieri in Africa, in Asia, in America del Sud. Aiutando questi compagni che combattono le privatizzazioni, la mano messa sui popoli dall’Organizzazione Mondiale del Commercio e dei grandi gruppi, noi lottiamo contro il neo-colonialismo dei profitti elevati per qualche multinazionale.

Delegazioni di SUD Rail si sono recate in Giapponese, nel Senegal, in Messico, in Russia per tessere dei legami con i sindacalisti di questi paesi, organizzare formazioni sindacali, reti di scambio di informazioni.

Ebbene, questa lotta non si limiti ai soli ferrovieri!

Ed è per questo che agiamo anche con più movimenti associativi: Marce Europee, Trans International Exchange, Marcia Mondiale delle Donne, Maghreb dei diritti dell’uomo, Comitato di Solidarietà Palestina, Collettivo Ya Basta! di solidarietà con il Chiapas, convoglio sindacale per la Cecenia, Federazione delle associazioni di solidarietà con i lavoratori immigrati (FASTI), gruppi d’informazione e di sostegno agli immigrati (GISTI), CIMADE sostegno ai rifugiati, A.T.T.A.C., Centro di Studi e di iniziative di solidarietà internazionale (CEDETIM), Associazioni di Tecnici, Esperti, Ricercatori (AITEC), Amnesty International, Agire qui per un mondo solidale, Survie, Azione mondiale dei popoli...

È con lo stesso spirito che abbiamo risposto favorevolmente all’invito del L.A.B. (Paesi Baschi) per la sua conferenza sindacale internazionale a metà ottobre o ancora degli organizzatori del Forum Sociale Marocchino, a fine dicembre.

Parte importante delle "marce internazionali contro la disoccupazione, la precarietà, le esclusioni" dopo le primarie del 1977, SUD Rail è anche presente a tutte le manifestazioni internazionali dove si tratta di affermare "che un altro mondo è possibile: Millan, Praga Nizza, Goteborg, Genova, Bruxelles, Barcellona, Siviglia, Firenze...

Costruire una rete sindacale internazionale

In seno all’unione sindacale "Solidaires" partecipiamo alla costruzione di una rete che speriamo raccolga l’insieme del movimento sindacale che si inscrive dentro una pratica di rifiuto del capitalismo, di costruzione di una alternativa.

Un primo incontro ha avuto luogo in giugno 2002, uno nuovo è programmato per la fine di febbraio 2003, nel frattempo ci siamo trovati sicuramente bene al Forum Sociale Europeo di Firenze.

Riguardo al settore ferroviario, SUD Rail prepara un incontro internazionale che dovrà tenersi in Aprile a Parigi, con delegazioni europee, africane, asiatiche, sudamericane.

Per SUD Rail queste reti, questi incontri devono permettere di riflettere sulla società che vogliamo costruire, analizzare i progetto e le decisioni di coloro che governano ma soprattutto contribuire all’elaborazione di strumenti per le lotte. Possiamo immaginare tutte le "migliori società che vogliamo", senza lotta sociale per imporla tutto resterà nel dominio dei sogni.